la nuova frontiera del fitness

Negli ultimi tempi si vedono sportivi di discipline diverse che a inizio o fine allenamento utilizzano i rollfoam per riscaldare o rilassare i muscoli. Si sente sempre più parlare di fascia, tessuto fasciale, release miofasciale, massaggio della fascia, allenamento miofasciale e così via.

Sarà l’ennesima moda passeggera o sarà il futuro del mondo del fitness?


Per comprendere meglio l’argomento, cominciamo innanzitutto conoscendo il tessuto miofasciale, che le ultime ricerche scientifiche hanno definito un vero e proprio organo a sè stante.


Cos’è la fascia?

La fascia è il tuo vestito!

Immagina di indossare una tutina aderente, come una calzamaglia, che ti riveste completamente, senza inizio e senza fine. Invece che essere di lana o di cotone, questa tuta è formata da una sostanza gelatinosa composta da principalmente da collagene e acqua.

Elasticità

Anche i nostri muscoli sono avvolti nella fascia, che dà a ciascuno di loro la giusta forma e direzione. Lo si può vedere quando mangiamo il pollo e troviamo fra un pezzo e l’altro quella pellicola trasparente.

Fascia intermuscolare

Le ossa, e gli organi interni sono rivestiti di fascia, che li avvolge come una specie di pelle, una pellicola protettiva che però sta all’intero del corpo.

I tendini sono fatti di fascia. E quando corriamo, saltiamo, molleggiamo utilizziamo il meccanismo di catapulta che ci permette di caricare i tendini, e quindi la fascia, come se fosse l’elastico di una fionda.

Quindi la fascia separa tutto, ma contemporaneamente tiene tutto al proprio posto e mette in contatto tutto il corpo, da un’estremità all’altra, dall’esterno all’interno. Questa organizzazione permette che le tensioni si disperdano in maniera omogenea nel nostro corpo, prevenendo l’usura delle cartilagini. E ci connette direttamente al sistema nervoso centrale grazie ai numerosi recettori di cui è ricca. Per questo motivo stimolare la fascia vuol dire stimolare anche il nostro cervello e mantenerlo giovane.

Perchè serve un allenamento miofasciale e non basta il solito allenamento?

Ogni tanto però il nostro vestito miofasciale si infeltrisce e perde elasticità. La nostra tuta diventa rigida, comincia a tirare in certi movimenti, non mi permette più gesti così fluidi. Questo succede, ad esempio, quando rimaniamo seduti per diverse ore, come al lavoro o in macchina. Per evitarlo bisogna dare modo alla fascia di rigenerarsi e riguadagnare la sua caratteristica elasticità tramite un lavoro specifico, che stimoli la fascia e non si focalizzi solo sui muscoli.

Stretch linea anteriore

Senza tensioni da parte della fascia, le articolazioni possono ritrovare gli allineamenti ideali e si migliora la postura. Inoltre, un vestito elastico, anche se viene tirato improvvisamente, non si rompe! Si deforma temporaneamente e poi torna come prima (resilienza). Reagisce. Questo vuol dire poter evitare gli infortuni.

In che cosa consiste l’Allenamento Miofasciale?

Per un allenamento specifico sulla fascia si utilizzano movimenti elastici e poco faticosi, alternando fasi di allungamento lento o veloce, a fasi di rilascio. Si comincia con esercizi semplici e alla portata di tutti, come il passo avanti e indietro e si arriva a gesti sportivi complessi, come fa un portiere quando piega le gambe e si tuffa lateralmente. Quello è un movimento fasciale. Anche a un pallavolista che carica indietro il braccio prima di schiacciare la palla sta facendo un movimento fasciale. Slanci, oscillazioni e molleggi sono sempre presenti nell’allenamento miofasciale. Così come cambi di ritmo, accelerazioni, decelerazioni, movimenti in direzioni diverse. Il lavoro sulla respirazione è un allenamento miofasciale.

Movimento e divertimento

L’allenamento è sempre vario e diversificato, per stimolare tutte le varie componenti della fascia (collagene, elastina, fibroblasti, ecc) e renderla plastica. Anche il massaggio con i rulli, tanto di moda recentemente, è uno dei modi per allenare la fascia (attenzione: uno, non l’unico!) e si può fare in modi diversi: pressioni lente, pressioni veloci, scivolamenti, frizioni, rotolamenti.

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Se vuoi vedere degli esempio di allenamento miofasciale, trovi una playlist specifica nel nostro canale youtube.

Alcuni consigli da applicare sempre quando fai allenamento miofasciale

Indipendentemente dalla modalità di allenamento miofasciale che scegli, ci sono delle attenzioni che devi avere sempre:

  • la fascia ha dei tempi di recupero più lunghi rispetto al muscolo, quindi se fai un allenamento interamente miofasciale, tra una seduta e l’altra dovrebbero passare 24-48 ore.
    Se invece inserisci solo alcuni esercizi miofasciali nel riscaldamento o nel defaticamento la frequenza può aumentare;
  • la durata dell’allenamento deve essere di 30-55 minuti massimo. La fascia infatti viene coinvolta principalmente con movimenti brevi ed esplosivi. Più protrai il lavoro nel tempo e più si sposta a carico del muscolo;
  • dopo questo tipo di allenamento è importante bere tanto. La fascia è composta prevalentemente di acqua e bere ci serve a mantenerla idratata, in modo che i vari muscoli possano scorrere agevolmente uno sull’altro.
    Negli spazi tra una fascia e l’altra si depositano molte tossine. Introducendo nuovi liquidi dopo l’allenamento, farai un ricambio tra la vecchia acqua “sporca” e la nuova acqua “pulita”. Questo renderà la pelle più distesa e luminosa e ti aiuterà a combattere la la cellulite!

Scopri le nostre proposte di allenamento miofasciale consultando il nostro orario! Se invece ti interessa diventare un istruttore di allenamento miofasciale, consulta il sito della Fascial Training School, la prima scuola italiana di allenamento miofasciale.

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