Ernia o non ernia, è capitato alla maggior parte di noi di soffrire di mal di schiena (lombalgia in termini medici).

Ai più sfortunati anche di rimanere proprio bloccati dopo essersi chinati per raccogliere qualcosa o allacciarsi le scarpe.

Così all’improvviso, senza alcun sintomo nei giorni precedenti. E soprattutto non facendo un movimento “pericoloso”, come sollevare un grande peso, ma in un gesto banale. Come dire…potrebbe capitarti anche domani mattina, quando ti chini sul lavandino per lavarti i denti.

Back-Pain

E’ il cosidetto “colpo della strega”, come lo chiamavano le nostre nonne, che ci fulmina con un dolore acuto appena cerchiamo di muoverci, raddrizzarci e metterci in piedi. Quasi sempre il dolore è causato da una protrusione discale o, peggio ancora da un’ernia. E, in questo secondo caso, non si limita alla zona della schiena, ma può scendere lungo la gamba e arrivare fino al piede.

Cosa fare per il mal di schiena acuto

Nell’immediato bisogna stare tranquilli per qualche giorno e rivolgersi al proprio medico (potrebbero essere necessari degli antinfiammatori) e magari fare alcune sedute da un fisioterapista, per rilassare la muscolatura della zona e velocizzare la scomparsa dell’infiammazione.

Se sei indeciso sul da farsi puoi leggere anche “mal di schiena: meglio allenarsi o stare a riposo?”

Ma poi? Cosa possiamo fare perchè non ci capiti di nuovo?

L’ernia è il sintomo e non la causa!

Innanzitutto dobbiamo capire che l’ernia o la protrusione sono solo il sintomo che qualcosa nella nostra colonna vertebrale non sta funzionando come dovrebbe.

E’ come se avessimo una reazione allergica ad una crema: ci copriamo di eritemi e pallini rossi e sentiamo un forte prurito. La causa del prurito sembrano essere gli eritemi e i pallini rossi, ma per risolvere il problema devo cambiare la crema, quindi agire sulla vera causa all’origine di tutto.

Nel caso dell’ernia, il disco intervertebrale, cioè quella sorta di guarnizione che si trova tra una vertebra e l’altra, si rompe e il materiale che fuoriesce dall’interno va a comprimere una terminazione nervosa, che causa il dolore. A seconda di quale terminazione nervosa viene compressa si sente il dolore in varie parti del corpo: bassa schiena, gluteo, coscia, ecc…

ernia-del-disco

La protrusione è meno grave: il disco non è completamente rotto, ma solo deformato. Quindi comincia a sporgere in fuori dalla sua sede naturale, comprimendo il nervo magari solo durante determinati movimenti o posizioni.

In entrambi i casi, per risolvere la situazione, dobbiamo agire su ciò che causa la rottura o la deformazione del disco. Cioè sulla causa dell’ernia.

Cosa causa l’ernia

Quando la nostra colonna è sana, ha la forma di una lettera “S”. E’ proprio questa forma che, grazie alla presenza di 3 curve, garantisce la sua resistenza a carichi e tensioni.

colonna vertebrale

Più nello specifico, per gli ingegneri e gli amanti della matematica, la resistenza della colonna vertebrali è pari al quadrato delle sue curve (3) + 1.

Resistenza colonna

Quando cominciamo a perdere le curve cominciano i problemi.

Ipotizziamo di ridurre a due le curve della colonna, e otterremo:

Bassa resistenza colonna

Per perdere una curva basta un colpo di frusta, che di solito rettifica il tratto cervicale. E’ quello che avviene negli incidenti d’auto. Ma basta anche passare tante ore chini sullo schermo del cellulare, invertendo la curva del collo, o passare tante ore seduti. Come chi lavora alla scrivania o chi guida a lungo. In questa posizione infatti perdiamo la curva lombare. Insomma, basta poco e dimezziamo la resistenza della nostra schiena!!!

troppa scrivania

In particolare nelle posizioni curve in avanti, il disco interverebrale viene spinto più indietro del dovuto. Questa pressione nella parte posteriore del disco lo usura e, a lungo andare, lo buca, causando l’ernia.

La reale gravità dell’ernia, però, non è il dolore, per quanto forte, che provi nell’immediato. E’ il segnale che il tuo corpo ti sta mandando:

stai usando la tua schiena nel modo sbagliato!

E se non fai nulla per cambiare e correggere la situazione, continuerai a rimanere bloccato all’improvviso e soffrire di mal di schiena!

Come intervenire

Per prima cosa bisogna riportare la tua schiena nella posizione fisiologica, quella in cui il carico viene distribuito in maniera corretta sui dischi. Anche su quelli già danneggiati! In modo da prevenire la potenziale comparsa di un’altra ernia.

Ognuno di noi ha una storia diversa, in termini di infortuni, costituzione, e stili di vita adottati. Quindi, le correzioni da fare per “raddrizzarci” saranno diverse da persona a persona.

Si individua dove agire grazie a strumenti come l’analisi posturale e la timeline.

Una volta che è stato ristabilito l’equilibrio lavorando principalmente sul tessuto fasciale, le articolazioni possono riposizionarsi nella posizione fisiologica. Questa prima fase può essere svolta in diversi modi: con un massaggio, con l’agopuntura, con varie tecniche di stretching (come il PNF o il relase con i rollfoam).

Fatto questo, bisogna lavorare a livello muscolare per imparare a stabilizzare questa posizione, anche quando ci muoviamo o facciamo sport. In questa fase devi lavorare con un bravo personal trainer, che possa costruire le progressioni di intensità più adatte a te e ti corregga finchè il movimento non è automatizzato nella sua forma corretta. Bisogna lavorare sulla giusta coordinazione tra i vari muscoli più che sulla loro forza. Più sulla qualità del movimento e meno sulla quantità di ripetizioni.

Un esempio

Per farti capire meglio, facciamo un esempio con un caso che ho seguito da poco, che per motivi di privacy chiameremo Pinco Pallino.

Il signor Pinco Pallino, a soli 40 anni, soffre di dolori alla schiena e in passato ha già avuto qualche ernia nella classica zona L4-L5 e L5-S1. Si rivolge a me dopo l’ultimo episodio acuto, in cui è rimasto bloccato dopo una flessione in avanti ed è dovuto rimanere a letto per qualche giorno.

L’analisi posturale evidenzia una rettificazione del tratto lombare, cioè la perdita della curva più bassa della schiena. Facendo ulteriori approfondimenti con dei test in movimento emerge anche un ulteriore problema: Pinco Pallino non sapeva utilizzare le anche! Vuoi per le tante ore passate alla scrivania, che irrigidiscono la muscolatura, vuoi per lo stile di vita sedentario, l’articolazione dell’anca non viene mai utilizzata! Al suo posto Pinco Pallino piega ogni volta la schiena. In pratica la schiena lavora per se stessa e anche per le anche.

AllenaMix

Il percorso ha quindi previsto:

  • una parte di allungamento e mobilità per armonizzare le curve della schiena,
  • una parte di potenziamento della muscolatura del busto per stabilizzare la posizione corretta e
  • una parte di allenamento posturale per imparare i movimenti corretti: in questo caso specifico utilizzare il perno sulle anche con la schiena in posizione neutra.

Attualmente Pinco Pallino sta bene e verrà presto inserito nei Personal Group, per allenarsi in compagnia e non ricadere in quella sedentarietà che gli ha creato tanti problemi.

Se ti rispecchi nell’esperienza di Pinco Pallino, non esitare a contattare uno dei nostri Personal Trainer scrivendo a info@wellgym.it o chiamando al 3701264204.

Personal Trainer WellGym
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