Biotipologia: leggi nella mano l’allenamento per te!

Nella mano di una persona si possono leggere diverse informazioni importanti!

Non stiamo parlando lettura del futuro, oroscopi o cose simili, ma di una branca della biologia che studia le differenti corporature di ciascuno di noi, ovvero la biotipologia. Vi siete mai domandati come fanno i ricercatori a capire tante cose dagli scheletri ritrovati duranti gli scavi archeologici? Proprio grazie a questa scienza! Le proporzioni tra palmo e dita della mano e la loro forma, possono indicare a quale biotipologia appartiene una persona, ovvero ci danno delle indicazioni su come è fatta la sua struttura, sia esternamente che internamente. Ovviamente, le tipologie non “si leggono” solamente nella mano, ma anche nelle proporzioni di altre pari del corpo, come ad esempio il cranio. Sicuramente però la mano è quella più facilmente “consultabile”!

Ogni biotipologia ha le sue caratteristiche, i suoi punti di forza e quelli di debolezza. Nessuno di noi si può iscrivere in un’unica tipologia, ma sicuramente avrà percentuali dell’una e dell’altra in proporzioni diverse, e questo determinerà il suo aspetto finale. Pensa a un ginnasta come Yuri Chechi o a un ballerino come Roberto Bolle. Due fisici completamente diversi! Eppure tutti e due sono atletici, sani, forti e allenati. Non esiste una bitipologia giusta o sbagliata, migliore o peggiore. Sono semplicemente diverse. E conoscerle può aiutarci a stare meglio, gestendo in maniera differente diversi aspetti della vita quotidiana, come allenamento e alimentazione, per mettere in luce i nostri punti di forza e minimizzare i difetti.

Facciamo subito un esempio!

Apri la mano destra, tenendo le dita distese e unite e osserva: il palmo è più grande delle dita o viceversa? Le dita sono parallele tra di loro o affusolate, con alcune più lunghe delle altre? Il palmo è quadrato o rettangolare?

Vedi quante cose si possono osservare! Annota quello che osservi e poi procedi nella lettura dell’articolo.

Lettura della biotipologia nel palmo della mano

Hai una mano grande, muscolosa, con il palmo più grande delle dita e le dita corte e squadrate?

Hai delle caratteristiche della biotipologia mesoblasta (sembra una parolaccia, vero?!). Di solito questi soggetti amano il movimento, sono potenti e in grado di resistere a grandi fatiche. Sviluppano facilmente massa muscolare e hanno un metabolismo molto attivo. Via libera quindi ad allenamenti anche pesanti, più volte alla settimana.

Attenzione però: non tutte le donne amano sviluppare grandi muscoli! Magari anche tu sei una di quelle che ha già sperimentato questo “problema” cominciando ad andare in palestra. Per non ingrossarti, vista la facilità nel creare nuovo muscolo, l’allenamento dovrà essere indirizzato più verso la forza pura (poche ripetizioni e carichi alti), in modo da mantenere i muscoli fini.

Punto di debolezza dei mesoblasti è il cuore, quindi è bene tenerlo sempre allenato con un buon lavoro cardiovascolare.

Hai una mano rettangolare, con le dita affusolate, lunghe come il palmo o più?

Hai delle caratteristiche della biotipologia ectoblasta. Di solito questi soggetti sono di costituzione esile, con una muscolatura meno sviluppata dei mesoblasti e sono molto elastici, leggiadri e aggraziati nei movimenti.  L’allenamento ideale per te deve fare attenzione a non forzare queste articolazioni molto mobili e dargli invece più stabilità. Sei un soggetto più delicato del mesoblasta, quindi bisogna fare attenzione a rispettare i tempi di recupero e non è il caso di fare allenamento tutti i giorni: rischieresti la sindrome da sovra-allenamento e vanificheresti tutti gli sforzi fatti!

Magari hai già sperimentato, soprattutto se sei uomo, che fai fatica a guadagnare massa muscolare e a definire spalle e addome nonostante i pesi utilizzati e la costanza negli allenamenti. Nel tuo caso è importante intervenire anche sull’alimentazione, perché l’ectoblasta fa più fatica ad assimilare i giusti nutrienti necessari allo sviluppo di muscoli e ossa.

addominali scolpiti

Punto di debolezza degli ectoblasti è la lassità legamentosa: attenti quindi a non sottovalutare piccole e ricorrenti distorsioni, ma rivolgetevi subito a uno specialista. Infine, soprattutto per le donne, c’è un rischio maggiore di osteoporosi. Anche in questo caso, è possibile intervenire precocemente con alimentazione e attività fisica e monitorare la situazione con densitometria ossea e bestest.

Hai una mano piccola, paffutella come quella di un bambino, senza muscoli in evidenza e con il palmo più grande delle dita?

Hai delle caratteristiche della biotipologia endoblasta. Di solito queste persone non amano particolarmente l’attività fisica e hanno bisogno di rispettare sempre i giusti tempi di recupero. Sono molto predisposti a sport di strategia. Nel tuo caso, siccome hai tendenza alla stasi linfatica, l’allenamento deve migliorare la circolazione venosa e linfatica, per prevenire problematiche come la cellulite. Via libera, quindi, a un lavoro che aumenti il tono muscolare, normalmente basso, e migliori la circolazione periferica, grazie a un lavoro cardio a bassa intensità, per migliorare la capillarizzazione. Attenzione invece alle attività lattacide, come i famosi corsi GAG, in cui si sollecita sempre lo stesso gruppo muscolare, producendo acido lattico e intasando la circolazione, creando gonfiore e ritenzione idrica.

Un’ottima soluzione potrebbe essere, ad esempio, un allenamento specifico sulla forza, da fare il palestra con la supervisione di un personal trainer, abbinato ad un’attività all’aria aperta, monitorata da cardiofrequenzimentro, magari che preveda un po’ di eleborazione strategica, come ad esempio l’orienteering.

Dal punto di vista dell’alimentazione, attenzione a farine raffinate e sale, prodotti che favoriscono il trattenimento di liquidi e quindi gonfiano. E’ invece molto importate bere molta acqua lontano dai pasti. Se fai fatica a bere a sufficienza, puoi trovare qualche spunto in questo articolo.

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