La ginnastica Posturale è un’attività specifica per riportare le nostre articolazioni verso quelli che sono gli allineamenti ideali, quelli che più rispettano la fisiologia del corpo umano.

Più che di ginnastica bisognerebbe parlare di un percorso di miglioramento, strettamente individuale, che va personalizzato volta per volta in base alla situazione di partenza di ciascun cliente.

Ci sono comunque tre tappe fondamentali attraverso cui si sviluppa il percorso:

  • riequilibrio delle linee miofasciali
  • mobilità attiva
  • stabilizzazione

Dopodichè si può passare a un vero e proprio allenamento a mantenere la postura corretta nelle varie attività della vita quotidiana o nei gesti sportivi. O a un allenamento di potenziamento muscolare o di resistenza.

Riequilibrio della fascia

Nel nostro corpo ci sono i muscoli, le ossa, i vari organi e poi c’è il tessuto fasciale, o fascia, che tiene insieme tutto. La fascia forma dei piccoli sacchetti che rivestono i vari organi, le ossa, i muscoli e li tiene al loro posto. Li collega e contemporaneamente li separa gli uni agli altri. E’ costituita da un tessuto plastico, che quindi può deformarsi a seconda delle richieste a cui è sottoposta. Quando non viene sufficientemente stimolata attraverso il movimento si irrigidisce e forma delle zone dense e rigide. In queste zone i vari sacchetti invece di scorrere liberamente uno sull’altro si ritrovano appiccicati.

Se in una zona la fascia si troverà addensata, o retratta, in termini tecnici, in un’altra zona si troverà allungata, per compensare. Come se facessi un nodo alla maglietta. Dove c’è il nodo il tessuto è in accorciamento, mentre nel resto della maglietta risulta più tirato del normale.

Quando c’è il nodo alla maglietta, le tensioni non riescono a distribuirsi in maniera omogenea nel nostro corpo. Si concentrano in determinate zone. E queste saranno sottoposte a un maggior carico di lavoro, sia nelle attività della vita che quotidiana, sia (soprattutto) durante l’attività sportiva.

La prima parte di un percorso di ginnastica posturale, quindi, si concentra sul capire, grazie all’analisi posturale, dove sono i nodi nella maglietta. Poi si lavora per scioglierli, in modo che la tensione nella fascia si possa distribuire in maniera omogenea attraverso tutto il corpo, ristabilendo l’equilibrio.

Da WellGym in questa fase utilizziamo l’allenamento miofasciale. Puoi scoprire alcune tecniche di allenamento miofasciale leggendo: “Miofasciale: che allenamento è, quando farlo e come farlo“.

In alternativa puoi farti sciolgliere i nodi da un fisioterapista o da un osteopata, o con l’agopuntura. L’importante è aver individuato prima dove si trovano, grazie ad un’analisi posturale.

Mobilità attiva

Nella prima fase hai messo il corpo in condizione di ritrovare gli allineamenti corretti e hai tolto il freno a mano dove era tirato. Ora bisogna “aggiornare” il cervello e fargli capire quali sono le tue nuove potenzialità!

Il corpo umano è una macchina fantastica, ma tende a muoversi per abitudini e ripetere sempre gli stessi gesti. Bisogna quindi trovare una nuova coordinazione! Imparare a muovere le parti che prima erano bloccate (i nodi della maglietta) e rilassare quelle che prima lavoravano troppo (le zone in cui la stoffa era tirata). Riportare in equilibrio tra i vari muscoli.

Stretching

E’ il momento in cui, utilizzando posizioni statiche, portiamo attivamente le varie parti del corpo nella posizione corretta. Nel farlo bisogna fare attenzione a mantenere una respirazione corretta. Quante volte facendo gli esercizi ti accorgi di essere in apnea?! Bisogna anche evitare i compensi in altre parti del corpo che dovrebbero rimanere ferme. Spesso, lasciare rilassate le parti del corpo non coinvolte direttamente può essere anche più difficile che muovere quelle che devono lavorare! Ma questo ci permette di liberarci da tensioni inutili e risparmiare energie preziose, soprattutto durante un’attività sportiva, magari agonistica!

Stabilizzione

Fino a qui può sembrare tutto facile, ma…

Siamo fatti per muoverci! Quindi saper mantenere gli allineamenti corretti solo quando siamo fermi ci torna ben poco utile!

Bisogna quindi incrementare gradualmente la difficoltà e inserire un po’ alla volta il movimento. Prima sarà solo quello di una parte del corpo. Poi via via le cose verranno complicate. Fino ad arrivare a dei gesti complessi, in cui gli arti si muovono separatamente gli uni dagli altri, o si ruota o si lavora con delle resistenze.

Avere questo controllo del nostro corpo ci permette di poter intraprendere qualunque attività senza rischiare di farci male!

AllenaMix


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