Se abbiamo deciso di rimetterci in forma, dobbiamo mettere in conto di cambiare le nostre abitudini: alimentari, sportive, organizzative ecc… Spesso questo può sembrarci difficile e ci rimane il dubbio che, arrivati ad una certa età, non sia più possibile imparare più niente di nuovo … ma la bella notizia è che non è vero!
Il nostro sistema nervoso è plastico, ed è sempre in grado di creare nuove connessioni.
Imparare da zero
Nelle prime fasi di apprendimento, tutto è gestito da una parte del nostro cervello che si chiama “corteccia cerebrale”. E’ il periodo in cui devi pensare a cosa fare e non puoi concentrarti su altro. Il nuovo movimento va ripetuto tantissime volte, facendo attenzione alla posizione che devi assumere, alle sensazioni che hai in quelle posizioni, e così via.
E’ come andare in bicicletta!
Ricordi come è stato imparare ad andare in bicicletta? All’inizio dovevi fare attenzione a come tenere il manubrio, a stare in equilibrio, muovere i pedali, e tutto sembrava un gran casino! Poi, un po’ alla volta, tutto è diventato facile. In termini scientifici, il controllo del movimento è passato ad un livello “sub-corticale”. Significa che è diventato automatico, liberando la tua testa dal pensare al programma del movimento. Questo ti ha permesso di gestire altre cose, come la velocità, cosa ti succede intorno e chi più ne ha più ne metta. Quindi hai cominciato a poter decidere se volevi pedalare lentamente o velocemente, quando e come girare, salutare gli amici , guardare il panorama, ecc ecc.. Ed ecco che andare in bicicletta è diventato piacevole!
Come si adatta il corpo a quello che impara
Tutti noi abbiamo dei movimenti preferiti. Per esempio facciamo le scale sempre con il piede destro per primo (o con il sinistro), ci sediamo in un certo modo, abbiamo un lato da cui giriamo meglio. Questo succede sia nei gesti della vita quotidiana che nei gesti sportivi.
A furia di ripeterli, questi movimenti si trasformano pian piano in abitudini. E le abitudini diventano delle posture.
Il corpo si adatta alle nostre abitudini, densificando i tessuti che vengono caricati di più, per renderli resistenti e irrigidendo quelli delle zone che muoviamo poco, dove un po’ alla volta i movimenti diventeranno sempre più difficili e potranno comparire dolori.
Utilizzare un’ampia gamma di movimenti diversi nei nostri allenamenti e fare sempre un lavoro simmetrico tra destra e sinistra, anche se all’inizio ci può sembrare particolarmente scomodo o faticoso da imparare, previene queste alterazioni dei tessuti e ci aiuta a rimanere elastici e a mantenere una postura più corretta.
Cosa succede se ho imparato un movimento sbagliato
A volte può capitare di aver appreso un movimento scorretto.
Magari giochi a tennis e hai imparato come autodidatta da giovane, quando la forza e le energie a mille sopperivano senza problemi a una tecnica poco corretta. Ora invece il gesto non proprio perfetto ti porta a infiammare tendini e articolazioni e dopo ogni partita torni a casa con il cosiddetto “gomito del tennista”.
Il tennis è solo un esempio, ma il principio è valido per qualunque gesto possibile: che sia lo swing del golf o allacciarsi le scarpe.
Questa catena di causa-effetto può addirittura avvenire per un gesto banale come respirare! Se da piccolo ti hanno sempre detto di tenere in dentro la pancia, probabilmente ti sarà sembrato conveniente imparare a respirare solo col torace, senza espandere l’addome, ma elevando le spalle. Questo avrà sicuramente influito sulla tua postura e magari ora ti sta causando problemi al collo.
Ti ritrovi in questa descrizione?
Niente paura: è possibile rieducare il movimento e sviluppare nuove strategie. Si tratta di ridurre il carico di lavoro sui muscoli ed eseguire i gesti a velocità ridotta per un po’ di volte. In pratica devi tornare al periodo in cui la corteccia cerebrale controllava il movimento e ripeterlo, finchè non automatizzi la tecnica corretta. In questa fase non devi avere altre distrazioni, come pensare alla tattica di gioco (nel caso di un gesto sportivo), ma concentrarti solo sulla tecnica e lavorare a serie di ripetizioni. Appena la qualità del movimento cala devi fermarti e riposare. Alcuni studiosi affermano che servono 50 000 ripetizioni di un gesto per automatizzarlo … ma se vuoi automatizzare un gesto corretto devi fare quante più ripetizioni corrette possibile. Quindi prima la qualità e poi la quantità!
La bella notizia è che ogni piccolo miglioramento nella qualità del movimento contribuirà a ridurre dolori e infiammazioni e potrai di nuovo sperimentare la gioia del movimento!
Se vuoi approfondire il discorso e trovare un percorso adatto al tuo caso specifico non esitare a contattarci scrivendo a info@wellgym.it
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